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Lucia ‘della Torre’ e il Conservatorio delle Suorucce. Lucia Tartaglini nacque a Cortona nel 1629, la famiglia d’appartenenza, rinomata e secolare nel cortonese, era composta da letterati, medici, artisti, ecclesiastici e appaltatori. Dopo una giovinezza travagliata per la perdita precoce del padre, Francesco d’Agnolo, e per l’errata scelta di vestire l’abito domenicano, Lucia scelse di ‘convertirsi’ al Terz’Ordine di San Francesco, rifiutando di entrare in monastero per restare in casa con la madre, Felice Buchi, e con la sorella maggiore, Giulia, terziaria domenicana. La fervida devozione di Lucia le scatenava estasi e visioni di Cristo, male accolte dai fratelli, che in vari modi tentarono di ostacolare il suo percorso di mistica, preferendo per lei la via matrimoniale, che rifiutò costantemente, preferendo votarsi alla pratica caritativa. Lucia ricoverò presso la sua abitazione molte donne cortonesi a rischio di prostituzione e degrado, donne sole e abbandonate, insegnando loro a tessere e vivere del proprio lavoro. Giacinta di Gerolamo Albertini fu fra le sue prime protette e le due donne restarono insieme per tutta la vita. Il fratello maggiore di Lucia, Giovan Battista, si era laureato in medicina nello Studium perugino e il nipote, Domenico Tartaglini, conclusi gli studi universitari, era rimasto a vivere a Perugia.

Le sorti di Lucia vennero decise dal fratello Bernardo, il quale, dichiarò bancarotta, costringendo le congiunte ad abbandonare Cortona. Nel 1670, aiutata dalla nobildonna Loreta Battisti, Lucia trovò ricovero a Perugia presso Suor Margherita della Croce, francescana. Per intercessione di Padre Tommaso Guzzoni della Chiesa dei Padri Oratoriani, i signori Graziani misero a disposizione delle tre donne una casa, in cui Lucia allestì un laboratorio di filatura ed in cui lei stessa lavorava all’arte ceroplasta, plasmando piccoli crocifissi e busti di Cristo, su richiesta. Alla morte della madre e della sorella, Lucia decise di fondare un Conservatorio per fanciulle e donne sole. Nel 1680, con il contributo economico della Contessa Caterina Della Penna Oddi, Lucia firmava l’atto con cui diveniva proprietaria della casa della Torre degli Sciri in Porta Santa Susanna. Lucia si prodigò fermamente nel realizzare il proprio piano assistenziale per “povere zitelle abbandonate”. Suor Lucia della Torre, come la ricordano i documenti, fu madre superiora del suo conservatorio fino alla morte, per le proprie Suorucce realizzò il maestoso Ecce Homo in cera, fino ai primi del XX secolo ritenuto oggetto miracoloso ed investito di poteri taumaturgici dai perugini, che l’autrice teneva nascosto nella propria stanza, dentro una cassetta di legno, e che, solo all’indomani della sua morte, le Suorucce posero nella Cappella del Santissimo Salvatore all’interno del conservatorio. Oltre all’attività scultorea, Lucia scrisse tre libri: Lumi ricevuti per anime, L’Arca dell’Anima, Il Calvario ed alcune omelie, che permettono di annoverarla accanto alle più note mistiche del suo tempo, come Veronica Giuliani, inserita appieno nel clima religioso e culturale del Seicento.

Lucia Tartaglini morì il 17 gennaio 1713, nella cella del suo conservatorio. Seguirono tentativi di beatificazione e miracoli post-mortem oltre ad attive ricerche effettuate da parte del suo ultimo padre confessore, l’oratoriano Carlo Olivieri per redigere una biografia della terziaria, edita in una versione ridotta nel 1786 da Niccolò Maria Galli. Secondo la volontà testamentaria della sua fondatrice, il conservatorio mantenne la propria struttura di ente assistenziale per donne sole, sotto la giurisdizione dei Padri Filippini, fino a che, alla fine del XX secolo, non si estinse completamente. La vita, il pensiero, i documenti e le opere manoscritte di Lucia sono stati raccolti nella monografia Tu sei un’ombra: Lucia Tartaglini da Cortona a Perugia (1629- 1713) edito da Mazzafirra Editrice, maggio 2017.

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Perugia Turismo

Fonti testi

Francesca Guiducci